È stato appena pubblicato il Report 2015 sul mercato internazionale dell’Alta Orologeria, la cui uscita avviene come ormai di consueto in occasione del salone specializzato Baselworld che è iniziato il 19 marzo. Il report, che viene realizzato dalla società Svizzera di ricerche di mercato Digital Luxury Group, analizza annualmente l’interesse da parte dei consumatori presenti nei vari mercati, nei riguardi del prodotto orologio di pregio. L’indagine viene svolta analizzando e confrontando anno su anno, le ricerche effettuate su 62 siti internet di primarie aziende del settore da parte di utenti provenienti dai 21 mercati principali. L’analisi è particolarmente significativa, basandosi infatti su di una mole di oltre 600.000 query relative al periodo dal1/1/2014 al 31/12/2014. Anche quest’anno si conferma il grande interesse del pubblico per l’orologio di lusso, con un accento dell’attenzione soprattutto nella fascia di prezzo racchiusa nel range da 6000US$ a 8000US$.
Per quanto riguarda i mercati, la Cina Continentale mantiene la preminenza dell’interesse che è anzi in aumento del 12%, questo significa che i cinesi sono il 41% degli interessati nel settore a livello mondiale. Hong Kong e la Thailandia, soprattutto la prima che rappresenta da sempre uno dei principali mercati dell’orologeria al mondo, hanno subito una contrazione. Sono qui evidenti le conseguenze della politica restrittiva adottata dal governo di Pechino nei confronti degli acquisti di lusso, oltre che i danni causati al flusso del turismo Cinese dai disordini politici che per lungo tempo hanno turbato la ex colonia britannica. Altro mercato che è in pesante contrazione, oltre a quello Russo da considerare ormai moribondo, almeno in patria, è quello del Brasile. In questi due paesi ormai ex Brics, la crisi nel 2014 ha colpito duro, la classe media soffre molto ed è la principale responsabile della contrazione dei consumi soprattutto aspirazionali, mentre invece il prodotto di alto/altissimo range ha subito un impatto relativo. Mercati come gli Emirati Arabi Uniti e gli Stati Uniti stanno invece attraversando un grande fermento.
Il prodotto orologio in generale sta poi attraversando una fase particolare, è infatti sottoposto ad una sorta di assalto commerciale e mediatico da parte di nuovi prodotti, i cosiddetti wearable device. Dopo la presentazione commerciale dell’Apple Watch, candidato a diventare il market maker del nuovo settore, era molto attesa una verifica su quello che potrebbe essere l’impatto di questi nuovi prodotti rispetto al mercato dell’orologeria. Da questo punto di vista i primi dati disponibili sembrano dimostrare che non è stato affatto distolto l’interesse del pubblico verso l’orologio tradizionale, almeno per quanto riguarda il prodotto di pregio.
Il successo dei nuovi wearable device, realizzati da colossi dell’elettronica e della tecnologia al di fuori del settore dell’orologeria (Apple, Google, Samsung, LG, Motorola per quanto riguarda le soluzioni hardware e software), sembra essere più che altro in concorrenza con prodotti nella fascia di prezzo attorno ai 700 US$, così come interessare particolarmente un vasto pubblico di mercati come Usa e Giappone, oltre che avere conseguenze sui produttori di orologi di questi paesi. Colossi dell’orologeria di massa come Seiko o Citizen in Giappone, Timex o Fossil negli Stati Uniti, devono aspettarsi una grossa concorrenza. La fascia alta del mercato, al di là dell’innovazione tecnologica e della novità rappresentata dal prodotto, è piuttosto attratta dal prestigio che il marchio dell’orologio indossato conferisce al suo proprietario; questo significa anche che probabilmente se un brand leader come Rolex o Omega proponessero al mercato una loro idea di Smartwatch, anche se fosse posizionato in una fascia di alto prezzo, il prestigio del marchio lo farebbe diventare un prodotto vincente.
La provocazione in questo senso è stata già colta da parte di diverse aziende dell’orologeria svizzera, sono stati così presentati alcuni prodotti per saggiare il mercato, così come annunciate partnership con aziende della Silicon Valley. E’ il caso dell’accordo a tre Tag Heuer/Intel/Google che farà da apripista nel nuovo business per il gruppo del lusso Lvmh, oppure del nuovo orologio mostrato da Breitling un ibrido cronografo/wearable device, così come della proposta Montblanc di un device da abbinare al cinturino dell’orologio tradizionale che dialoga con lo smartphone. Si tratta di prodotti ed idee spesso molto innovative che testimoniano di una grande spinta tecnologica da parte dell’industria tradizionale, al contempo manifestano però anche l’evidenza che la concorrenza dei nuovi prodotti non è affatto sottovalutata ma considerata in Svizzera un pericolo reale.
Tornando ai risultati della citata ricerca, appare ancora una volta evidente come Il plus che è dato dalla forza del marchio, nel business degli orologi di lusso rimane ancora il principale fattore di successo. Un esempio è la popolarità raggiunta da un brand di altissimo prestigio e al contempo limitata diffusione come Patek Philippe, diventato in Cina il quinto marchio di orologi per popolarità anche se le vendite sono un numero molto limitato di pezzi.